COMUNICAZIONE: SFIDE E OPPORTUNITA’ PER LO STUDIO PROFESSIONALE 2.0
Ci manca solo che qualcuno organizzi qualche corso accreditato ECM per il web nel mondo odontoiatrico e siamo veramente alla commedia all’italiana. Nel dentale, infatti, non si tratta di discutere di come competere con gli AMAZON del dentale visto che la sfida, oggi più che mai, la si gioca sempre e comunque sul campo della multicanalità. Attenzione quindi ai guru che consigliano, come panacea alla sindrome della poltrona vuota, di predisporre un bel sito e di inondare i cittadini con messaggi promozionali; sicuramente sono dei profondi conoscitori del web,ma poco o nulla conoscono dello studio professionale e del paziente odontoiatrico. Che un sito sia fondamentale per lo studio: nessuno lo discute. Oggi tutti i cittadini italiani che viaggiano on line lo fanno non solo per trovare voli aerei low cost o per soddisfare le proprie esigenze di uno shopping compulsivo, ma navigano anche per la salute, dove addirittura un 78% degli utenti esprime il proprio parere (positivo o negativo che sia) sugli interventi subiti. Non solo; unitamente al dato precedente e sempre nella stessa occasione, ho avuto modo di riscontrare che i pazienti, in prima battuta, navigano quasi esclusivamente per cercare informazioni ed avere conferme, per poi, altrettanto quasi sicuramente, informarsi anche sui prezzi di mercato. Sottolineo, per prima cosa ,cercano solo informazioni: quindi il sito, per uno studio odontoiatrico, è indispensabile che presenti lo studio, le skill del professionista e del team e che informi il paziente sulle varie patologie oltre a come le stesse vengano trattate. Il costo delle cure? Non è necessario. Dopo essermi addentrato sull’on line devo fare una premessa sull’off line odontoiatrico e, pertanto,fatemi volgere lo sguardo alla tanto vituperata e santificata “catena di S. Antonio” perchè per diversi decenni ha fornito oltre il 75% dei pazienti agli studi odontoiatrici capaci ed empatici. Questo perchè sto per segnalarVi che Il mantra, che “l’on line ucciderà l’off line”, comincia già ad essere rivisto, per lo meno per quei pazienti che sono “immigrati digitali” o per quelli che rimangono “tardivi digitali”; mentre il discorso è e rimane diverso per quei pazienti potenziali che sono i veri ed esclusivi “nativi digitali”. Questi sono pericolosi, perchè imprendibili ed inaffidabili ai fini dell’off line. Torniamo quindi alla multicanalità della quale abbiamo parlato all’inizio e di come La ricerca della muticanalità soddisfi sia l’esigenza dei pazienti di trovare nuovi equilibri con lo studio che quella dello studio professionale che oggi ha anche bisogno di “riuscire a farsi trovare e, per farsi trovare, di rendersi visibile”. Ora, e per concludere, Vi domando: Ma se i giganti dell’online si stanno già rendendo conto che una piattaforma digitale non è più sufficiente per assicurare un successo a lungo termine allo studio, il libero professionista/gigante dell’online, si è reso conto che non gli basta più presidiare la propria “catena di S.Antonio” per soddisfare i propri pazienti? Se la risposta è sì, come del resto dovrebbe essere per L’odontoiatrianon possiamo rimanere “Thinking” (il famoso e nostrano “meditate, gente” della pubblicità di quache birra degli anni 80), ma dobbiamo diventare THINKERING, ovvero dobbiamo saper esaltare il pragmatismo della capacità di fare, raccogliendo il feed back per meglio fare.
- L’INGRESSO DEI FONDI IN UN SISTEMA ULTRACOMPETITIVO
- ODONTOIATRIA E RADIOLOGIA CBCT